Provate a pensare a come potrebbe essere il quarto volume di Harry Potter scritto da un autore diverso da una JK Rawling ipoteticamente defunta (le auguro lunga vita) dopo il terzo volume........
Ho terminato Millennium 4 "Quello che non uccide", romanzo con cui l'autore David Lagercrantz si cimenta nel tentativo di mantenere in vita il mondo partorito dalla creatività del defunto Stieg Larsson, e quei personaggi che milioni di lettori nel mondo hanno imparato ad amare prima su carta e poi al cinema, appassionandosi alle vicende della rivista Millennium.
Pur cercando di procedere a tazza vuota, la sensazione è strana, perché ci si sente troppo a casa, tornando a leggere di Liesbeth Salander e Mikael Blomkvist. I loro tratti distintivi, fisici, caratteriali e comportamentali sono stati copiaincollati e ridondati da Lagercrantz a ogni piè sospinto, quasi che l'autore volesse sdoganarsi nel suo ruolo di neo Larsson col rispetto pedissequo dei canoni posti dal predecessore.
Quest'impostazione regge in teoria ma non supera la pratica dell'azione, organizzata da chi regge i fili in un modo che vanifica il tratteggio asettico dei personaggi. Parlo sia di piccoli dettagli perdonabili, della gestione della relazionalità sociale piuttosto che intima, ma anche dell'inflessibilità rispetto a certi principi che qui sembra venire meno per cui i protagonisti si trovano a compiere scelte che gli stessi non avrebbero mai partorito sotto la guida di Stieg Larsson.
Poi per carità il romanzo è godibile, con una trama basata sull'NSA americana in versione Grande Fratello Planetario con focus sullo spionaggio industriale informatico e con l'hackeraggio globale e sistematico di qualsiasi rete, un mondo dove nessuno è più al sicuro, e dove si riesce a giustificare qualsiasi trama eversiva/delinquenziale a qualsiasi livello.
Non entro nel dettaglio per non offrire spoiler a chi volesse procedere con la lettura di "Quello che non uccide", suggerendo tra le controindicazioni (in stile farmacologico) di non leggere Millennium 4 di David Lagercrantz senza prima aver letto la Trilogia Millenium di Stieg Larsson.
"Uomini che odiano le donne", "La ragazza che scherzava con il fuoco" e "La regina di castelli di carta" avevano un altro spessore.
Sia pur nel rammarico di ciò che non potrà più essere, resta interessante il tentativo di sopravvivenza dei personaggi al loro autore originario, anche se dettato da evidenti fini commerciali ed economici, che evidentemente non muovono solo servizi segreti deviati nella finzione letteraria, ma anche le case editrici e gli eredi di scrittori di successo purtroppo deceduti anzitempo nella realtà .